Top posts
-
Per il cinema davvero indipendente: Sassi nello stagno e Dalle parti di Astrid
Al Cinema Flavio di Roma, ormai quasi due mesi fa, ho potuto assistere a una serata che faceva parte di una rassegna in nome del cinema indipendente, quello realmente tale, fatto in autonomia e "solitudine", anche a costo di pagare la povertà estrema...
-
Il castello maledetto (The Old Dark House, 1932, James Whale) #VeneziaClassici #Venezia74 #BiennaleCinema2017
Forse il Rocky Horror Picture Show nasce dalle costole del Castello maledetto di Whale: stessa situazione archetipica dell'horror (personaggi costretti da un temporale a rifugiarsi in un lugubre castello sperduto e popolati da personaggi altrettanto lugubri),...
-
Tutto in una notte (Into the Night, John Landis, 1985) #Venezia74 #VeneziaClassici #BiennaleCinema2017
Hollywood e tutta Los Angeles sono enormi set a cielo aperto, musei del cinema in continuo fermento e ripensamento di sé stessi: è quello che sembra dirci Landis in Tutto in una notte , uno dei suoi film più sottovalutati che racconta di un uomo insonne...
-
Il racconto del personale: tra intimità e intrusione #TFF34
Come si tramuta un evento o una situazione personale in una questione universale e condivisa? È il tema che sottende moltissimo cinema documentario contemporaneo, come mostrano anche alcuni festival dedicati come il PerSo di Perugia. È un tema che accomuna...
-
L'anno scorso a Marienbad (L'année dernière à Marienbad, Alain Resnais, 1961) #Venezia75
Shining forse parte da L'anno scorso a Marienbad : l'albergo come luogo di spettri e memorie, i corridoi come gabbia, la geometria dei giardini come impossibile via di fuga, il qui e ora che si apre alle infinite possibilità dell'altrove. Un uomo e una...
-
Barriere (Fences, 2016, Denzel Washington)
È più sottile di quello che ci si immaginerebbe Barriere , soprattutto per ciò che dice della questione razziale: il film di Washington (da una pièce di August Wilson) che racconta una famiglia nera negli anni '50, divisa tra una serena vita proletaria,...
-
Il deserto rosso (Michelangelo Antonioni, 1964) #Venezia74 #VeneziaClassici
Fin dalle prime inquadrature, Il deserto rosso guarda alla metafisica, non in senso filosofico, ma artistico: il fuoco che apre e segna il paesaggio industriale, la desolazione geometricamente perfetta di un luogo che è già archeologia (il segno della...
-
La città nuda (The Naked City, Jules Dassin, 1948) #Venezia75
Un capolavoro - nel senso stretto del termine - lo si riconosce anche per la sua influenza, per come gli anni successivi lo hanno ereditato, trasformato. Se esistono i polizieschi realistici, urbani, minuziosi nelle procedure e nei ritratti umani, se...
-
Gli amanti crocifissi (Chikamatsu monogatari, Kenji Mizoguchi, 1954) #Venezia74 #VeneziaClassici #BiennaleCinema2017
In una limpidezza formale, in un rigore compositivo cartesiano fino al minimalismo, l'immagine degli Amanti crocifissi che dà il titolo italiano spezza il tono: è un monito per i protagonisti, al centro di una vicenda di amori impossibili, gelosie e onore...
-
L'intendente Sansho (Sanshō Dayū, Kenji Mizoguchi, 1954) #Venezia74 #VeneziaClassici #BiennaleCinema2017
È un cinema utopico quello di Mizoguchi ed è un film utopico L'intendente Sansho : utopico perché racconta la ricerca di pietà e compassione di una famiglia (madre e due figli) dispersa dal potere e dalle convenzioni del mondo - intorno all'anno 1000...
-
La legge della notte (Live by Night, Ben Affleck, 2016)
Si possono comprendere perfettamente le stroncature ricevute da La legge della notte , 4^ prova di Ben Affleck nel lungometraggio: è un film che procede per digressioni, scorci narrativi indipendenti, lungaggini fuori dal tema centrale. Insomma altre...
-
Rodin (Jacques Doillon) #Cannes2017
A Jacques Doillon non si può negare un certo sforzo concettuale nell'organizzazione visiva e di regia del suo Rodin : nel raccontare la relazione tumultuosa tra lo scultore e la sua allieva/amante Camille Claudel durante il più fulgido periodo artistico...
-
Soldado (Sicario: Day of the Soldado, Stefano Sollima)
Dato che, dopo la chiusura del Mucchio cartaceo ha chiuso anche il sito, pubblico qui la mia ultima recensione Per il resto del mondo Soldado (o meglio, nel loro caso Day of the Soldado) è il seguito di Sicario, il film di Denis Villeneuve ambientato...
-
Contratto per uccidere (The Killers, Don Siegel, 1964) #Venezia75
Il racconto e la sua arte hanno a che fare con la verità, con la sua ricerca magari impossibile o con il suo occultamento (come dice anche un film come Sunset di Laszlo Nemes): altrimenti perché in Contratto per uccidere due killer dopo essere stati pagati...
-
L'ascesa (Voskhozhdeniye, Larisa Shepitko, 1977) #Venezia75
La guerra è il campo di battaglia dello spirito, forse prima che dei corpi e delle ideologie. L'ascesa fin dal titolo parla di questa dimensione metafisica, scartando ironicamente il senso letterale e figurato del termine, sfruttando i propri temi per...
-
In the Fade (Aus dem Nichts, Fatih Akin) #Cannes2017
Tragedia in tre atti classica, lineare, magari un po' piatta ma onesta: In the Fade ha dalla sua una sorta di rigore piano e Fatih Akin, nel raccontare la ricerca di giustizia e vendetta da parte di una donna dopo che i neo-nazisti gli hanno ucciso il...
-
Le redoutable (Michel Hazanavicius, 2017) #Cannes2017
Il vero problema di Le redoutable di Hazanavicius non è nei suoi limiti intrinseci, nelle sue evidenti debolezze, quanto nei danni che potrebbe procurare a uno sguardo disattento o disinformato: il film racconta Jean-Luc Godard visto dagli occhi di Anne...
-
Furore (Grapes of Wrath, John Ford, 1940)
(dal catalogo del premio Sergio Amidei 2017) In molti, lungo i circa 50 anni di carriera, hanno accusato John Ford di essere un conservatore e un reazionario. Qualcuno si spinse addirittura a dargli del fascista. Eppure basterebbe un capolavoro come Furore...
-
7 sconosciuti a El Royale (Bad Times at the El Royale, Drew Goddard) #RomaFF13
Evidentemente Goddard ha un'ossessione per alberghi o baite piene di scompartimenti, camere segrete e dispositivi di ripresa e controllo, così come ha una tendenza classificatoria nel trattare i generi: si può dire in un certo senso che 7 sconosciuti...
-
Il portiere di notte (Liliana Cavani, 1974) #Venezia75
Ancora un albergo, come in L'anno scorso a Marienbad e sempre popolato di ricordi, di "fantasmi che prendono vita" come dice Dirk Bogarde. Ma i fantasmi di Il portiere di notte sono più concreti di quelli di Resnais: nella Vienna del 1957 sono i fantasmi...
-
Radiance (Hikari, Naomi Kawase) #Cannes2017
Il cinema di Naomi Kawase cerca di connettersi da sempre all'essenza delle cose, della natura e dell'uomo. Radiance lo fa attraverso i sensi, la vista e l'udito, raccontando il rapporto tra una ragazza che realizza audio-descrizioni per non vedenti e...
-
The Meyerowitz Stories (Noah Baumbach, 2017)
New and Selected dice il sottotitolo tra parentesi di The Meyerowitz Stories . Baumbach sottolinea che le storie dei Meyerowitz, come le opere d'arte del patriarca Harold, sono state selezionate tra passato e presente per essere esposte. Al pubblico,...
-
Leatherface (Alexandre Bustillo e Julien Maury, 2017)
Più che al da poco scomparso Tobe Hooper, Leatherface è un omaggio al cinema e alla poetica di Rob Zombie, colui che più di ogni altro è riuscito a portare il senso dei film del regista di Non aprite quella porta ai nostri giorni. Di quell'opera, il film...
-
The Day After (Geu-hu, Hong Sangsoo) #Cannes2017
Come quelle band che suonano la stessa canzone (o quasi) per tutta la carriera, il cinema di Hong ha scelto un modello preciso di racconto, messinscena e dispositivo: ispirandosi a Rohmer - ma senza il suo côté filosofico, storie piccole e quotidiane...
-
Halloween (David Gordon Green) #Romaff13
Torna direttamente alle radici Green con Halloween , non solo perché cancella tutta la continuity dei film successivi all'originale di Carpenter di cui questo celebra i 40 anni, ma perché affonda le mani in tutto il sostrato reazionario che covava sotto...