Il castello maledetto (The Old Dark House, 1932, James Whale) #VeneziaClassici #Venezia74 #BiennaleCinema2017

Pubblicato il da Emanuele Rauco

Il castello maledetto (The Old Dark House, 1932, James Whale) #VeneziaClassici #Venezia74 #BiennaleCinema2017

Forse il Rocky Horror Picture Show nasce dalle costole del Castello maledetto di Whale: stessa situazione archetipica dell'horror (personaggi costretti da un temporale a rifugiarsi in un lugubre castello sperduto e popolati da personaggi altrettanto lugubri), ma anche stesso modo ironico di raccontare attraverso l'horror i tumulti di un tempo. Se nel film di Sharman era la liberazione sessuale contro il bigottismo socio-culturale, Whale invece racconta le tensioni del proibizionismo, la reazione di un mondo contro gli anni ruggenti.

Anche qui alla base dell'orrore, condito più del solito di humour nero e paradossale (motivo del suo clamoroso insuccesso), c'è uno scontro culturale che parte dal conflitto religioso (gli "intrusi" atei, la padrona fervente cristiana) e si amplia al malessere dei reduci della prima guerra mondiale che hanno scelto l'alcoolismo o il libertinismo come reazione alla depressione. Ma Whale realizza un film tutt'altro che austero come farebbero intendere i suoi temi e sfrutta la cornice gotica, con ombre e scale in prima fila, rendendola elettrica grazie alla fotografia di Arthur Edeson (meravigliosi giochi di specchi) e al montaggio di Andrew Cohen. Cast gigantesco (Boris Karloff, Charles Laughton) e finale curioso e in anticipo sui tempo: che guarda caso rimanda all'onirismo fuori dal tempo proprio del Rocky Horror. 

 

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