Quel maledetto treno blindato (Enzo G. Castellari, '78)

Pubblicato il da Emanuele Rauco

Quel maledetto treno blindato (Enzo G. Castellari, '78)

Tarantino è un grande regista, forse un genio, ma di sicuro è anche un fanfarone. Su 10 film imperdibili da lui segnalati come culti assoluti, 8 saranno trascurabili. Quel maledetto treno blindato, vaga fonte di ispirazione per Bastardi senza gloria, rientra sostanzialmente tra questi: un gruppo di prigionieri americani evade in seguito a un'esplosione e, tra varie avventure, finisce per partecipare a un pericoloso piano francese di eliminazione di una bomba tedesca.

Posto che coi bastardi di Quentin, il film c'entra praticamente nulla, resta un esempio di cinema d'avventura nostrano nel periodo finale della sua storia: una trama ripetitiva e frammentaria interrotta da scene d'azioni e stunt più o meno acrobatici, scenette comiche e alleggerimenti sul filo del patetico e mitragliate lunghissime senza tregua, titolo di testa pop e dialoghi raffazzonati. Il gran finale, con l'assalto al treno blindato del titolo, funziona benissimo e conferma la fama di Castellari come regista d'azione di prima scelta. Tutto il resto meno, a partire dalle facce, più anonime di quello a cui il cinema-bis nostrano ci ha abituato.

E anche per bastardi come noi, può arrivare un pizzico di gloria.

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