Il festival è finito, gli amici se ne vanno

Pubblicato il da Emanuele Rauco

Il festival è finito, gli amici se ne vanno

Com'è stato il festival?

Medio(cre). Inferiore quanto meno alle aspettative che Marco Muller rendeva possibili. E non solo perché la mancanza di grandi film o grandi celebrità l'ha reso più opaco, ma perché i film in gioco, concorso o meno, non erano particolarmente belli. Main dans la main, Mai morire e Un enfant de toi i migliori con Kirikou et les hommes et les femmes, A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III e Celestial Wives of Meadow Mari subito dietro. Nel palmarès orribile si salva Alì ha gli occhi azzurri, perché i premi principali sono andati ai due film più brutti. Ma la media, più o meno, è del 6+.

Certo è che il concorso non ha mai avuto titoli così belli, interessanti o comunque interessanti in qualche senso, e che il festival è stato costruito nella metà del tempo necessario. Ma ciò non toglie che eliminare Extra, perché no, CinemaXXI non è la stessa cosa e seppur interessante non ha la forza d'urto della sezione curata da Mario Sesti. E' una spina dorsale che manca e che Prospettive Italia, che potrebbe essere un festival nazionale, non una sezione di uno internazionale, non può sostituire in 100 anni, anche se ne esce il bel Razzabastarda, il miglior film italiano insieme ad Alì.

Non entriamo in discussioni e polemiche sull'Auditorium e l'organizzazione, ma su Roma e sul tipo di festival di cui ha bisogno, e che forse potremo vedere l'anno prossimo. O comunque avere l'idea di un progetto che, alibi incassati, è per ora riuscito a metà.

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