Easy Girl

Pubblicato il da Emanuele Rauco

Easy Girl

La lettera scarletta di Hawthorne, al limite quella cinematografica del '26, non quella degli anni '90 con Demi Moore che si fa un sacco di bagni, vede al centro una donna adultera costretta a portare per sempre il segno della sua colpa. Nella versione "easy" di quel romanzo (il titolo originale è Easy A), la lettera è esposta per scelta dalla protagonista, per affrontare le chiacchiere bigotte che sottolineano il suo comportamento: ossia aiuta gli sfigati a farsi una reputazione fingendo di fare sesso con loro.

Will Gluck alleggerisce i temi del classico della letteratura e allo stesso tempo ravviva la commedia per teen-ager mettendo al centro una travolgente Emma Stone, intelligente, fine nella verve comica, bella e capace di catturare lo spettatore: al suo servizio, regista e sceneggiatori costruiscono un meccanismo ben scritto e spassoso che comunque, come spesso accade, non riesce - o non vuole - essere cattivo e acre fino in fondo. Niente che lasci l'amaro in bocca comunque, anche perché di molto dolce c'è già la chioma fulva e l'occhio brillante della protagonista.

Not with a fizzle, but with a bang

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