Alba Rossa
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C'è aria di remake in giro, che uscirà a novembre 2012 dopo 2 anni di tira e molla, quindi rifugiamoci nell'originale. Firmato da John Milius, un gigante della destra filmica americana, mica il primo che passo. Un grande che ha diretto uno dei film più belli del mondo, Un mercoledì da leoni. Qui racconta un'ipotetica invasione comunista dell'America durante una 3^ guerra mondiale scoppiata negli anni '80. Un gruppo di ragazzini prepara la resistenza.
Avventura ucronica con cui Milius (assieme al Kevin Reynolds di Fandango e Waterworld) racconta lo spirito del guerriero americano adattato alla sua epoca, in cui più che la forma meno attenta del solito - sia nella sceneggiatura un po' tirata per i capelli sia nella messinscena - contano lo spirito e i risvolti. Se infatti le ideologie risuonano in frasi stantie e macchiette, nel secondo tempo l'idealizzazione della resistenza si placa e vengono fuori i nodi del film: il dolore e la sconfitta umana dietro ogni guerra, anche vinta, il rispetto per il soldato che combatte per sopravvivere più che per dominare, lo spirito individualista e naturalista dell'America che nelle montagne fredde del Colorado può trovare il giusto equilibrio tra sé e gli altri. Datato e impreciso, eppure senza tempo.
2 curiosità: il film si apre sulla statua del rough rider a cui miliius dedicherà il suo ultimo film; Patrick Swayze incontra Jennifer Grey 2 anni prima di Dirty Dancing, ma stavolta non si fa troppi scrupoli a metterla in un angolo.
Boy, say if you're a friend so I will not die alone.