Don't Worry (Don't Worry, He Won't Get Far on Foot, Gus Van Sant)

Pubblicato il da Emanuele Rauco

Don't Worry (Don't Worry, He Won't Get Far on Foot, Gus Van Sant)

Si inerpica su tanti crinali ripidi Gus Van Sant nel suo nuovo Don't Worry e se riesce a evitare quasi tutti burroni il film paga ne anche qualche conseguenza. A partire dalla scelta di raccontare la vera storia di John Callahan, vignettista satirico che ha raggiunto l'interesse e una certa fama quando, dopo un incidente che lo ha reso quadriplegico, ha cominciato il percorso per abbandonare l'alcolismo.

Un triplo salto mortale nel patetico, come se Van Sant avesse cercato apposta la strada più irta possibile di insidie solo per il gusto di evitarle: il montaggio complesso e non lineare come la mente del protagonista, all'inizio poco lucida per via della dipendenza e poi sempre più concentrata; lo stile vintage in linea con le scelte fumettistiche di Callahan; i toni sempre in bilico sul lacrimevole o al contrario sul macchiettismo e mai una caduta. Ma questo esemplare esercizio di equilibrismo narrativo, in cui il talento del regista sembra sapere sempre cosa dire o cosa fare per non sbagliare finisce per far sembrare Don't Worry un film un po' più freddo del dovuto, un po' più "spento", limitato dal dovere di non sembrare un biopic comune a uso e consumo di un pubblico che vuole "emozionarsi". Resta ben saldo sulla corda Van Sant, ma per spiccare il volo dovremo attendere un po'. 

✶✶

Commenta il post