Captain Fantastic (Matt Ross, 2016)
(pubblicata sul Mucchio di dicembre)
A stare un po’ attenti nel guardare Captain Fantastic, si sente il rumore del bilancino con cui Matt Ross ha dosato gli elementi per non scontentare nessuno e porsi nel modo più conciliante e indolore possibile: la storia di una famiglia che vive nella natura ma è costretta per un lutto a rientrare in società è un tripudio di carinerie finto indie. E al netto di un ritmo balbettante (capita quando cuci scenette anziché storie) e di dinamiche risapute, il film (che ha vinto la regia al Certain regard di Cannes e il premio del pubblico a Roma, appunto: cerchio e botte colpiti) cerca di stupire ma non troppo, di dare una scossetta realistica e una carezza idilliaca. Restando sempre in superficie.
VOTO: ✶½