Profumo di donna (Dino Risi, 1974) #VeneziaClassici

Pubblicato il da Emanuele Rauco

Profumo di donna (Dino Risi, 1974) #VeneziaClassici

Per un regista come Dino Risi che ha solcato la storia italiana e il suo costume, che ha squadrato la società, è curioso - niente affatto strano - che il suo più grande successo internazionale (César, premi a Cannes, nomination agli Oscar) sia un film in cui trionfano i personaggi lasciando il contesto in ombra. Ma in Profumo di donna c'è un'aderenza stilistica ai personaggi, a quel personaggio gigantesco interpretato da Vittorio Gassman, che lo rende di grande interesse - nonostante vada ammesso che sia invecchiato un po' peggio rispetto ad altri film di Risi.

Se di primo acchito vive di una contraddizione formale - esterni di grande luce e interni vitali contro il buio in cui vive, anche internamente, il protagonista -, il film di Risi segue con costanza l'egocentrismo vagamente auto-distruttivo di Fausto e si concentra solo su di lui, non vedendo, forse non volendo vedere un mondo sullo sfondo che cambiava. Forse Profumo di donna è un film superficiale come lo è il protagonista, ma al suo pari sottilmente tragico come chi nega la propria condizione volendo farsi credere altro. Esattamente come fa Risi con il suo film: fatto di battute, scherzi, atmosfera quasi picaresca, un inarrivabile istrione e un finale un po' accomodante, che finge di non vedere il mondo che gli sta intorno, l'Italia che percorre. Ma che la sente bene, anche se non lo fa notare.

Commenta il post