Toni Erdmann (M. Ade) - ★★½ #Cannes2016

Pubblicato il da Emanuele Rauco

Toni Erdmann (M. Ade) - ★★½ #Cannes2016

Uno dei più antichi escamotage comici, il travestimento, diventa il veicolo di un'idea quasi rivoluzionaria: mettere una sorta di Peter Sellers teutonico, armato di dentiera over size, parrucche, aggeggi vari e sciocchezze improvvisate dentro un dramma d'autore europeo. L'innesco improbabile ma riuscito lo dà Maren Ade con Toni Erdmann, film che racconta il rapporto difficile e assurdo tra un padre e una figlia impegnatissima business woman.

E' chiaro che, narrativamente, i travestimenti del padre e gli imbarazzi portati dal suo alter ego Toni servono a smascherare la freddezza della figlia e a riavviare il loro rapporto; ma è la destabilizzazione formale e stilistica che rende il film una sorpresa. Un film che adotta i modelli del cinema impegnato con macchina a mano, tempi lunghi (163'), dialoghi apparentemente non "economici" e inquadrature non convenzionali che s'illumina di follie che appartengono a Edwards o Lewis, su tutte una memorabile festa nudista con apparizione di un'impressionante maschera tradizionale. Ade gioca costantemente sui limiti e sfida lo spettatore a prendersi i suoi tempi prima di andare fino in fondo, ma poi lo fa e oltre all'anaffettività familiare destabilizza lo stesso cinema impegnato: al fondo, il senso di tutto è in una prova di affetto. 

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