Paterson (J. Jarmusch) -★★½ #Cannes2016
La chimica è una scienza esatta ma i suoi riscontri possono essere soggettivi: per esempio, un profumo accuratamente miscelato a contatto con differenti ph dà risultati differenti. E' così anche nel guardare e nel restare (o non restare) colpiti da Paterson, il nuovo film di Jim Jarmusch, che descrive una settimana nella vita di un autista di autobus con l'hobby della poesia, della moglie aspirante pasticcera e chitarrista country, del cane e del bar che frequenta ogni sera.
Minimalismo puro e quotidiano che entra nello scorrere lineare della vita con tocchi poetici e umoristici; ma se il ph degli occhi e del cuore è quello giusto, Paterson sa farsi strada nello spettatore, scava minuto dopo minuto, una ripetizione e una rima dopo le altre, lo lascia a fine proiezione con un tenue sorriso e la sensazione della vita ben vissuta. Certo, il film è un po' fragile e potrebbe essere tacciato di inconsistenza senza tema di smentite; ma anche grazie a un gruppo di attori guidati dal perfetto Adam Driver, Paterson è un film pieno di affetto, sincerità e calore. Elementi di fronte ai quali cade ogni perplessità, a patto che il ph non sia troppo acido.