The Jinx | Andrew Jarecki
Chiunque pratichi il giornalismo o il cinema documentario ha un rapporto privilegiato con la verità, oltre che con la realtà, la cui ricerca è più importante di quella della felicità secondo la costituzione. Per Andrew Jarecki evidentemente è un'ossessione che artisticamente ha dato frutti di grandissimo sapore: Una storia americana prima e la miniserie The Jinx (in onda su Sky Tg 24) poi. Questa ossessione non prende solo la forma di una ricerca investigativa, ma diventa anche una riflessione sulla rivelazione e sull'atto cinematografico dello scoprire la verità.
In The Jinx continua a indagare sul Robert Durst (miliardario accusato di 3 omicidi, tra cui quello della moglie, e dalla storia pazzesca) che aveva già raccontato in Love & Secrets ma stavolta lo affronta di petto: mentre ne ricostruisce per filo e per segno la vicenda lungo una trentina d'anni, lo intervista, lo fa parlare come mai prima d'ora ma più che metterlo all'angolo lo scruta. I primi piani prolungati sul suo volto, i suoi occhi, i suoi tic anche dopo che ha finito una dichiarazione sono momenti di grande televisioneche fabbricano il tessuto emotivo che permette a Jarecki di scoprire la verità su Durst e i suoi delitti. La macchina da presa e i microfoni accesi superano persino il talento investigativo del team del regista su cui si basa l'ultima puntata: e l'ultimo minuto dell'ultimo episodio - che svelare sarebbe un delitto - è davvero storia della tv, la più grande prova della capacità dell'audiovisivo di catturare la realtà e scriverne il corso. E anche, sottilmente, uno squarcio sul senso stesso della messinscena.