The Fighters | Thomas Cailley
"La vita è esattamente il contrario di quello che fai" dice Arnaud a Madéleine quando lei gli spiega la sua filosofia di vita, votata al sacrificio in nome della sopravvivenza da non si sa cosa. Eppure a quel contrario Arnaud non sa dire di no, perché dentro vi si nasconde l'attrazione sessuale e forse l'amore. Thomas Cailley, esordiente di pregio, prende in The Fighters (Les combattants) una storia di formazione e gli cambia volto di continuo: i due protagonisti si conoscono controvoglia - lui fa un lavoro a casa di lei e viene attratto subito dalla sua magnetica rudezza - e finiscono per frequentare un corso di addestramento pre-militare per prepararsi all'Apocalisse. Ma la realtà senza paranoie sarà più forte di loro.
Su una base che ricorda le profezie apocalittiche dell'America troppo profonda, ma con una voglia di fuga che è propria di molto cinema francese contemporaneo, Cailley innesta un storia d'adolescenza, d'amore che è soprattutto la scoperta di sé e dell'altro e con colloquiale naturalezza, senza forzati strappi drammaturgici, realizza un canto al corpo, alla sensualità, all'irruenza fisica della gioventù: memorabile la sequenza del reciproco trucco mimetico. Imparare l'altro e se possibile amarlo è l'unico modo per sopravvivere alle fini del mondo che capitano quasi ogni giorno.